Nel nuovo episodio del mio podcast, Un caffè con Massimo, alcuni spunti sull’attenzione e su come questa sia legata all’inganno.
Dall’attenzione di chi osserva i movimenti involontari per riconoscere le bugie a quella manipolata dal mentalista per creare illusioni …E David Bowie che c’entra? Pronti a prendere il nostro caffè?
Che dire di Storie delle terre e dei luoghi leggendari? Che il libro è una delizia per la mente, perché la prosa e lo stile coinvolgente di Umberto Eco sono già essi stessi una gioia, ma è una delizia anche per gli occhi poiché il volume, di grande formato, è arricchito da centinaia di illustrazioni a colori, scelte con gusto e privilegiando immagini rare o mai viste prima in altri libri dedicati a temi simili e in modo da creare una vera e propria “narrazione figurativa” capace di integrare e arricchire il testo.
“Storia delle terre e dei luoghi leggendari” di Umberto Eco.
Ma qual è esattamente il tema del libro di Eco? Non sono i luoghi fittizi o “inventati”, come la casa di Madame Bovary o la fortezza Bastiani de Il deserto dei Tartari di Buzzati.
Sono piuttosto luoghi e terre che, come scrive Eco nella prefazione, «ora o nel passato, hanno creato chimere, utopie e illusioni perché molta gente ha veramente creduto che esistessero o fossero esistiti da qualche parte».
Terre che non esistono, insomma, ma che non è da escludere che siano esistite in qualche forma, come Atlantide; terre di cui parlano tante leggende, ma la cui (pur remota) esistenza è dubbia, come Shamballa; altre che sono finzione narrativa, come Shangri-La, ma di cui sorgono di continuo imitazioni per turisti di bocca buona.
E poi terre la cui esistenza è asserita solo da fonti bibliche (dal paradiso terrestre al paese della regina di Saba), oppure create da falsi documenti (come quella del Prete Gianni), ma che tuttavia mossero viaggiatori ed esploratori, a partire da Cristoforo Colombo, che poi scoprirono terre davvero esistenti. Infine, terre che realmente esistono ancora oggi, a volte sotto forma di rovine, come Alamut o Glastonbury, attorno alle quali si è creata una mitologia se non, a volte, una vera e propria speculazione commerciale, come a Rennes-le-Chateau o Gisors.
Un libro, insomma, che parla di illusioni e lo fa nel più puro spirito CICAP (di cui peraltro Eco era membro onorario).
Nel gustosissimo capitolo finale dedicato ai luoghi romanzeschi e alla loro verità storica, dallo Sherlockiano 221B di Baker Street al castello di Dracula, dalla casa di Nero Wolfe a Manhattan alla guglia di Etretat in Normandia dove Arsène Lupin nascondeva i suoi tesori, Eco scrive che «il mondo possibile della narrativa è l’unico universo in cui noi possiamo essere assolutamente sicuri di qualcosa, e che ci fornisce una idea molto forte di Verità… In questo nostro universo ricco di errori e di leggende, di dati storici e false notizie, una cosa è assolutamente vera se lo è tanto quanto il fatto che Superman è Clark Kent. Tutto il resto può essere sempre rimesso in discussione».
Storie delle terre e dei luoghi leggendariè una lettura obbligata, insomma, non solo per chi voglia ripercorrere il meraviglioso museo della memoria dei luoghi incredibili, condotti per mano da una guida d’eccezione come Umberto Eco, ma per chiunque ami immergersi nel falso per apprezzare ancora meglio il vero.
E’ uscito il nuovo numero di Query (la rivista del CICAP a cui vi invito caldamente ad aderire) che nella sua copertina racconta un esperimento sociale davvero interessante: cosa succede se un gruppo di persone decide di realizzare un cerchio nel grano nel nord Italia e lo disegna inserendoci un messaggio misterioso firmato da una divinità sumera che sarebbe stata anche un antico extraterrestre?
Una nuova rivista dedicata all’indagine scientifica del crimine, ai gialli e al mistero, e che si intitola per l’appunto Crime & Scienza, è da oggi in edicola. Ve ne voglio parlare perché un poco è anche “figlia” mia…
Un'incisione del XVI secolo che riproduce una "cintura" (con funzioni diverse da quelle del mito medievale)
Tutti hanno sentito parlare delle cinture di castità quali oggetti che, si diceva, fossero regolarmente in uso nel medioevo per preservare la “virtù” delle mogli dei cavalieri partiti per qualche Crociata o per altre avventure cavalleresche. Ebbene, si tratta in realtà di una leggenda nata nell’800, epoca in cui furono costruite gran parte delle cinture oggi in mostra in molti musei ed erroneamente indicate come medievali.
Con la nascita di Query, la rivista del CICAP che dall’anno scorso ha sostituito Scienza & Paranormale, si decise che era necessario trovare un modo con cui il CICAP potesse tenere d’occhio l’attualità visto che la periodicità trimestrale della rivista non lo avrebbe permesso. Nacque così l’idea di una versione online di Query che ogni settimana desse conto delle notizie più curiose, misteriose o insolite per la quali fosse necessaria una verifica in stile CICAP.
Query n. 4 è uscito: "Mysteri spaziali: le sfere di luce"
E’ uscito il nuovo numero di Query, la rivista del CICAP. Questa volta il tema di copertina sono i “Mysteri spaziali: le sfere di luce”. Potete trovare qui il sommario e leggere online alcuni degli articoli della rivista.